La Lingua Universale Originale
In Genesi II: 1, siamo informati:
“E tutta la terra era di una lingua e di un solo discorso”.
Più si studiano le lingue (e i dialetti) del mondo, più risulta evidente che in origine esisteva un unico linguaggio che si è poi suddiviso in diverse lingue. La Bibbia e gli antichi scrittori affermano l’esistenza di un idioma originale. A causa del falso orgoglio e dei pregiudizi del mondo accademico occidentale e dei fanatici religiosi (ebraismo, cristianesimo e Islam), l’origine di questa lingua madre universale è stata ignorata. Le prove sanciscono che l’Antico Egitto è la fonte unica del linguaggio universale. Su questo argomento Platone ammette il ruolo dell’Egitto nella sua raccolta di Dialoghi [Filebo 18-b, c, d]:
Socrate: Dopo che un qualche dio oppure un uomo divino ebbe intuito l’illimitatezza della voce – un racconto in Egitto racconta che questi verrebbe ad essere qualcuno di nome Theuth, che per primo intuì che le vocali, in quest’illimitato, sono non una ma di più e ci son alternative partecipanti non della voce, bensì di qualche suono, e che c’è un qualche numero anche di queste, poi distinse una terza specie ideale di lettere, quelle chiamate ‘afone’ da noi. Dopo di questo divise le mute e le afone sino a ciascuna unità, e allo stesso modo fece con le vocali e le intermedie, finché, cogliendo il loro numero, denominò ‘lettera’ tutte e ciascuna; avendo riguardo dunque al fatto che nessuno di noi sarebbe in grado di mandarne a mente neppure una di per sé senza tutte loro ed avendo anche inferito che questo nesso è unico ed in qualche modo le unifica tutte, si pronunciò perché ci fosse per esse un’unica tecnica, designandola come ‘grammatica’.
Il Theuth a cui si riferisce sopra è lo stesso Thot menzionato nel Fedro, dove ci viene esplicitamente detto che si trattava di un Neter (dio) dell’Antico Egitto, “il dio a cui è sacro l’uccello chiamato ibis”, in modo da escludere ogni dubbio circa la sua identità. È ovvio che il suo racconto si basa su una vera e propria tradizione egizia, perché il Tehuti (Thot) dalla testa di ibis è un Neter egizio (dio).
Theuth [Thoth] è raffigurato come una figura di testa di Ibis, scrivendo su un tablet.
Va notato che gli antichi Egizi non hanno mai dato credito a un umano mortale per qualsiasi “invenzione” e hanno sempre dato il merito agli attributi/qualità/energie del divino rappresentati dai Neteru (divinità, Dee) come unica fonte di conoscenza.
È molto chiaro che Platone (in Philebus [18-b, c, d]) non si riferiva alle forme pittoriche di espressione (geroglifici), ma piuttosto all’espressione di lettere individuali e diverse, ognuna con il proprio valore sonoro particolare.
Theuth [Thoth] rappresenta il messaggero divino che articola e scrive la lingua parlata/scritta, la conoscenza, ecc.
Molti degli attributi di Theuth [Thoth] furono confermati da Diodoro di Sicilia:
“È stato da Thoth, secondo gli antichi egiziani, che il linguaggio comune dell’umanità è stato ulteriormente articolato, e che molti oggetti che erano ancora senza nome ricevuto una denominazione, che l’alfabeto sono stati definiti, e che ordinanze per quanto riguarda gli onori e le offerte a causa della Neteru (dèi, Dee) ordnungsgemäß festgelegt wurden; Er war auch der Erste, der die geordnete Anordnung der Sterne und die Harmonie der musikalischen Klänge und ihrer Natur beobachtete.“ [Libro I, sezione 16-1]
La maggior parte degli studiosi occidentali moderni affermano esplicitamente e implicitamente che l’antico alfabeto egizio (e la lingua) sono la fonte più antica del mondo. Nel suo libro, la letteratura degli antichi egizi [pagina XXXIV-v], l’egittologo tedesco Adolf Erman ammette,
Solo gli egiziani erano destinati ad adottare un metodo straordinario, in seguito al quale raggiunsero la più alta forma di scrittura, l’alfabeto. . .
L’egittologo britannico, W.M. Flinders Petrie, nel suo libro, la formazione degli alfabeti [pagina 3], ha concluso,
Dall’inizio dell’età preistorica, un sistema corsivo costituito da segni lineari, pieni di varietà e distinzione è stato certamente utilizzato in Egitto.
Petrie ha raccolto e tabulato lettere alfabetiche-forme da epoche molto diverse; i primi appartengono all’età preistorica dell’Egitto, probabilmente prima del 7000 A.C., che si estende fino alle epoche greche e romane. Petrie anche compilato (da diversi studiosi indipendenti), simile in ordine alfabetico lettere-forme da 25 sedi in Asia minore, Grecia, Italia, Spagna, e altre località in tutta Europa-tutti sono molto più giovani dell’antico egizio alfabetico forme di lettera.
La tabulazione di Petrie di questi segni alfabetici Mostra che:
- Tutte le forme di lettere alfabetiche erano presenti nell’antico Egitto fin dalle prime epoche predinastiche (oltre 7.000 anni fa), prima di qualsiasi altro luogo del mondo.
- Tutte le forme di lettere alfabetiche egiziane sono chiaramente distinguibili nella più antica scrittura egiziana “ieratica” recuperata, più di 5.000 anni fa.
- Le stesse esatte forme di lettera egizia sono state successivamente adottate e diffuse da altre persone in tutto il mondo.
[Un estratto dalle Ancient Egyptian Universal Writing Modes (modalità di scrittura universali dell’antica egizia) di Moustafa Gadalla]
https://egyptianwisdomcenter.org/product/ancient-egyptian-universal-writing-modes/
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